Un disegno da raccontare #1 – Spirpa


(Tranquilli, stavolta le solite lamentele durano poco passando poi a spiegare l’articolo)

E vabbè, come al solito mi faccio tanti propositi “Mi occuperò di questo blog con più impegno”, ma puntualmente… niente o poco rispetto a come vorrei, volete sapere il vero problema di tutto ciò? Non certo mancanza d’idee, a voglia se fosse un problema di idee potrei anche scrivere 1 cosa al giorno (anche se mi scoccia fare sempre le stesse cose), il problema è che se non mi sento abbastanza ispirato non me la sento di scrivere, voglio che abbia un minimo di qualità, non solo contenuto ma anche la resa deve essere decente, quanto meno, tant’è che gli ultimi 2 scritti pubblicati non mi sono piaciuti ma pur di mettere qualcosa… ecco poi un’idea, visto che non scrivo per mancanza d’ispirazione, perchè non descrivere un ispirazione passata? Ovviamente non presente nel blog, o nel caso la vedrei da punti diversi e/o aggiungendo dettagli, comunque ho pensato a quella che si potrebbe definire “rubbrica” del blog, “Un disegno da raccontare”, l’idea mi è venuta proprio ieri mentre non riuscivo a dormire a causa del caldo, pensando che in quest’ultimo periodo sto riscoprendo la passione del disegno, non che l’avevo persa ma solo messa da parte, la sto anche arricchendo con i disegni digitali, infatti vedrete quasi sempre disegni digitali; ho ragionato sul nome più accattivante giusto 10 minuti, questo mi sembra perfetto, spero piaccia pure a voi. Vabbè, non perdiamoci in chiacchiere, iniziamo!

Link al DeviantArt: http://monmaltron.deviantart.com/art/Spirito-Dell-Arpa-Spirpa-688262674

Il tutto inizia un pò di tempo fa, quando i dinosauri calpestavano le nostre terre… aspettate, no, non così passato… ehm, non ricordo precisamente ma almeno 10 anni fa, a fine di quest’anno ne farò 27, preciso però che il disegno che vedete pubblicato sopra l’ho fatto di recente, è la sua storia che inizia tempo fa (non in mezzo ai dinosauri).

Io, mia sorella minore e 2 gugini (circa l’età di mia sorella), spesso ci mettavano a disegnare per il gusto di farlo, un giorno eravamo particolarmente ispirati da un disegno visto di recente su “ArtAttack” (programma TV pieno di carta igienica e vinavil) dove spiegavano come fare un pubblico “minimal” (cioè con meno dettagli possibili ma che si capisce cos’è) per un concerto, mentre loro fecero il classico Festivalbar (immagino sappiate cos’è, nel caso… ha a che fare con la musica) io, essendo da sempre affascinato da creature mitologiche e/o di fantasia, feci il “Festivalmonster” cioè un concerto dove sia chi cantava che chi suonava erano mostri (anche se attualmente preferisco chiamarli/e “creature”), persino le guarde del corpo, praticamente gli unici umani presenti erano proprio il pubblico, se si possono definire umani vabbè, gran parte di questi mostri erano umanoidi un pò deformati (per far capire senza scendere nei dettagli, non ricordandoli), ma ricordo di aver messo in mezzo a loro chiocciole (lumache col guscio) giganti con alcuni dettagli del corpo diversi, ma non chiedetemi perchè, dato che non c’è; tra i vari mostri che cantavano (se ricordo bene, 2) e suonavano vari strumenti (almeno 5), ricordo che mi piacque in particolar modo chi utilizzava una chittarra elettrica, con la tipica posizione di chi è alle prese con una scivolata con le gambe piegate e sguardo verso il cielo, questo accese in me un spunto che mi spinse a creare tanti mostri che centrano almeno un minimo con la musica, o che comunque sapessero suonare o cantare.

Tra triangoli con faccia e arti che suonavano il traingolo (si, c’è un strumento musicale chiamato “triangolo”), serpenti che avevano il microfono sulla punta della coda, uccelli che agitavano delle campanelle buttando aria con le ali, un violino vivente che si suonava da solo tenendo per mano… mi sfugge come si chiama quella bacchetta che serve per suonare il violino e tante altre cose sensa senso ma simpatiche a modo loro, ecco che arriva lei (ha un aspetto chiaramente femminile)… conoscendo una musica adatta a lei (almeno per me)…

Inizialmente avevo fatto una banale, ormai ripetitiva, arpa che con delle mani si suonava da sola, poi mi balza un vaghissimo ricordo nella mia testa, ricco di malinconia di tempi passati della mia infanzia (avrò avuto massimo 8 anni): ero alla TV a guardare un anime (cartone animato giapponese, precisando che allora non sapevo questa distinzione), c’era un ragazzo che fissava l’orrizzonte in spiaggia di sera, ad un tratto sente una musica soave e non resiste seguendo questa musica, arriva in una sorta di deposito della spiaggia pieno di oggetti vecchi ed impolverati, la musica sembra provenire proprio da li così si guarda intorno, ecco che vede un’arpa che sembra che suoni da sola, le corde vibrano ma non vede nessuno quando ecco che appare uno spirito di una ragazza, indossa una lunga veste chiara e suona l’arpa con un aria molto malinconica, il ragazzo ne rimase così affascinato che si sentì molto bene… purtroppo non ricordo altro, ho si altri ricordi ma così offuscati che mi fanno aver il dubbio che sia stato un sogno, sarà così? Se no però sarei curioso di rivedere l’anime dato che proprio non ricordo; com’è è la situazione, ho trasmesso gli stessi sentimenti nel mio disegno o almeno ci ho provato, il primo pieno d’ispirazione ed emozione di una lunga serie, avendo scritto una storia dove sono presenti molte creature lei non poteva mancare, ho deciso di chiamarla “Spirpa” unendo le parole “spirito” e “arpa” ricordando appunto quella scena dell’anime che vi ho raccontato, se mai capiterà qualcuno qui che ha letto quella mia storia (non ho detto il nome della storia ma del personaggio) si renderà conto che la scena raccontata mi ha ispirato davvero tanto, cercando di ricostruirla in parte nella mia storia dove si incontra Spirpa, con le dovute differenze ovviamente; il disegno che vedete sopra essendo l’ultimo ovviamente rispetta più di tutti l’idea iniziale, anche se dopo averlo finito ho notato alcuni errori di prospettiva ma da comunque un bel impatto, non trovate? Soprattutto ora che conoscete la sua storia… secondo voi quella scena l’ho davvero sognata o è reale? Se il primo caso… wow! Che cosa magnifica… anche se un pò inquietante.

Ok, non credo ci sia altro da aggiungere, mi sono emozionato anche nel descrivere le emozioni che mi hanno portato a crearla, a voi hanno fatto lo stesso effetto o almeno simile? Ho anche messo la musica adatta per accrescere l’emozione… vabbè, è finita qui, al prossimo “Un disegno da raccontare” o altro, grazie e ciao a tutti!